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Fiagop - La malattia e le opportunità terapeutiche - Chemioterapia

LE TERAPIE

I progressi terapeutici ottenuti negli ultimi decenni nella cura dei tumori dell'infanzia rispecchiano la stretta collaborazione tra specialisti di molte discipline mediche coordinati da un “super-specialista”, il pediatra emato-oncologo.
Il protocollo terapeutico, cioè il programma da seguire, è specifico per il tipo e la fase del tumore e dipende da altri parametri relativi al soggetto malato ed alla risposta del tumore alla terapia. La possibilità dei Centri di accedere anche a protocolli di ricerca in continua evoluzione costituisce uno dei motivi per cui in Italia le percentuali di guarigione competono con le più alte del mondo.

La chemioterapia

La chemioterapia è basata sull'uso di farmaci citotossici, cioè capaci di impedire la moltiplicazione delle cellule o di ucciderle. Questo effetto, pur manifestandosi su tutte le cellule, è massimo sulle cellule in più rapida moltiplicazione, proprio le cellule tumorali o leucemiche.
Nel caso delle leucemie, la terapia farmacologica induce quasi sempre, nel giro di poche settimane, uno stato di “remissione”, frutto della distruzione della maggior parte delle cellule malate e della ricrescita delle cellule sane, che ripopolano il midollo osseo e il sangue fino al ripristinarsi di una situazione di normalità.
Le successive fasi di terapia hanno lo scopo di consolidare la remissione, cioè di eliminare il residuo di leucemia presente. Il ricovero in ospedale sarà necessario nelle fasi iniziali della chemioterapia, durante le alte dosi e in caso di specifiche complicanze, mentre molte terapie e controlli potranno essere eseguiti in day-hospital o in regime ambulatoriale, strategie compatibili con la terapia domiciliare.
Al termine della terapia intensiva può seguire una fase di mantenimento, che serve a ulteriormente eliminare eventuali residui e quindi a prevenire la recidiva.
Purtroppo, in qualche bambino le cellule sono resistenti alla terapia e si assiste alla ricomparsa della malattia (ricaduta) che può verificarsi anche a distanza di qualche anno dalla sospensione delle terapie.
Negli ultimi anni, il miglioramento delle terapie di supporto, che combattono gli effetti collaterali della chemioterapia (trasfusioni mirate, uso di fattori di crescita cellulare, antibiotici ed antifungini sempre più efficaci, ecc.), ha permesso un più efficace utilizzo della chemioterapia somministrando la massima dose tollerata nel più breve periodo di tempo, diminuendo così il tempo delle terapie ed aumentandone l'efficacia.
Nel caso del tumore solido, la chemioterapia viene utilizzata con modalità differenti a seconda del tipo di tumore e spesso assieme alla terapia chirurgica e/o alla terapia radiante.
Durante la chemioterapia, che, in generale, non agisce selettivamente solo sulle cellule malate, ma produce effetti citotossici anche sulle cellule sane, in particolare quelle che si moltiplicano rapidamente, si possono produrre vari effetti collaterali. La perdita dei capelli è uno di questi. Più importanti sono gli effetti sulla produzione delle cellule del sangue. Il bambino leucemico in remissione, quindi, o in terapia chimica per un tumore, è a rischio di infezioni (per abbassamento dei globuli bianchi, neutropenia) emorragie (per abbassamento delle piastrine, piastrinopenia) e gravi anemie (per abbassamento dell'emoglobina) e può richiedere trasfusioni di sangue o protezione da infezioni, (anche con ricovero in ospedale in ambiente a bassa carica microbica).

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